Inaugura il 18 luglio al TOMAV (Centro di Arti visive di Moresco in provincia di Fermo) la mostra collettiva Anteprima. Per l’occasione abbiamo incontrato Paola Tassetti, protagonista dell’evento.
L’artista vestirà con il suo lavoro SUPRATENTORIOUM. Tendari Calvari – Rituali d’Amore l’ultimo piano della Torre medioevale di Moresco.
SUPRATENTORIOUM. Tendari Calvari – Rituali d’Amore. Questo è il titolo della serie da te realizzata che esporrai dopo i lunghi mesi di isolamento. Ci racconti come nasce?
Essa nasce nel 2015 accompagnata da un video d’arte dal titolo Ropografia. Alla base vi era la consapevolezza che nella società odierna il consumo di oggetti era (ed è) pandemico. Ci circondiamo di una quantità infinita di cose che perdono così la loro funzione e la loro spiritualità. Quel video voleva analizzare il vero spirito degli oggetti, l’INTENTIO ANIMI di un vaso, una bottiglia, un bicchiere. Da quello spunto ho iniziato ad imprimere sulla tela una serie di concetti, memorie di oggetti, utilizzando timbri e inchiostri.
Rituali d’Amore? Perché questo titolo?
A seguito di una fase dolorosa della mia vita, ho iniziato a scrivere i miei pensieri con l’intento di renderli visibili. Non volevo mi sfuggissero e per elaborarli li volevo rendere tangibili agli occhi. Quel gesto, per me spontaneo e necessario, è diventata un’azione liturgica, quasi religiosa.
Con il passare del tempo essi sono diventati una serie di una quarantina di pezzi di cui tre dovevano essere inizialmente esposti in mostra a Genova. L’emergenza sanitaria ha fermato tutto ed è stato in quel momento che la spiritualità di quell’azione ha preso nuovo vigore. Durante la quarantena, nel silenzio del piccolo borgo in cui vivo nelle Marche ho iniziato ad appenderli al balcone del mio UTERO, il mio studio, e nei vicoli di Civitanova. Ogni giorno un’affissione, come una liturgia, uno sfogo del pensiero. Nessuno poteva leggerli ma essi ugualmente comunicavano, immersi nel completo silenzio.
E ora arriviamo al TOMAV. Qui imbastirai i tuoi Tendari all’ultimo piano della Torre di Moresco che torneranno quindi a dialogare con il pubblico. Mi ha colpito il drappo con il messaggio “Il Simile cura Il Simile” per la permanenza e la profondità del significato. Mi fa pensare che quel tuo gesto originario, nato per combattere un dolore d’amore, sia sfociato in qualcosa di più grande. Universale.
Dal 2015 ad oggi i Tendari sono diventati memoria del calvario umano, prendendo il significato di rituali d’amore verso il prossimo, il paesaggio, la natura. Nascono da una visione oracolare, profetica e misterica della realtà. Una specie di fusione tra religione, erotismo, esoterismo, rituali e desiderio, una piena volontà di ripristinare il desiderio di un EROS in AGONIA. La paura del prossimo, l’inquietudine della vita quotidiana.
La Torre di Moresco è un luogo molto evocativo così come evocativi del periodo di isolamento sono gli stessi stendardi. Essi sono imbastiti in lino e cotone e provengono dal corredo di mia nonna paterna. Sfruttando l’altezza del soffitto, li appenderò nel culmine più alto della guglia della torre facendoli cadere fino al pavimento. Filosofia del RITUALE come ANTIDOTO ai VELENI del NOSTRO TEMPO: vita semplice, alto pensare.
ANTEMPRIMA a cura di Nikla Cingolani, con la direzione artistica di Andrea Giusti, Centro Arti Visive di Moresco TOMAV, 18 Luglio – 19 Settembre 2020.