Ospitata negli spazi di Scalo Lambrate, la mostra Once Upon a Time in 2020 del fotografo Fabrizio Spucches, promossa dal Comune di Milano e curata da Nicolas Ballario, riapre al pubblico e sarà visitabile fino al prossimo 16 maggio.
Spucches con occhio critico e acuto ha realizzato oltre 100 fotografie per un’esposizione divisa in quattro diverse sezioni, che affrontano il Covid offrendo vari punti di vista.
Difficile trattenere un sorriso di fronte alle immagini di Fabrizio Spucches. Sono ironiche ma anche crude. Divertenti ma taglienti.
Al centro la condizione umana e la volontà di registrare la sua reazione al trauma della pandemia che come un abile pugile ci ha messi tutti in knock out… per più di 10 secondi.
Ci siamo tutti, giovani e meno giovani, uomini, donne e anche cani.
Once Upon A Time in 2020 sembra mettere sotto la lente di ingrandimento le nostre manie, gli atteggiamenti ossessivi, ma anche le reazioni più avverse e radicali. Spucches le indaga e volutamente le enfatizza quasi a voler esorcizzare il demone che vi si annida.
Del lavoro del fotografo riconosciamo la grande capacità di sorprendere, nonostante la ferita sia ancora aperta, come lo stesso Oliviero Toscani (che conosce Spucches da diversi anni) ha sottolineato presentando la mostra.
Il progetto nel suo complesso fa emergere un grande desiderio di rinascita, come a suggerire che dal lockdown professionale, fisico e mentale in cui è costretta la società sia ancora possibile guardare oltre.