Il made in Italy si fa ancora una volta notare per la sua vena coscienziosa. AVAVAV dona nuova linfa a scarti modaioli e li salva dal loro destino di venir bruciati e disintegrati.
F*ndi, B*rberry e J*qcuemus incontrano AVAVAV: nasce una collezione che prende per mano la cultura intrinseca di brand-x-brand e la conduce a un nuovo livello.
AV senza chiedere il permesso ad alcune tra le maison più celebri e rinomate nel mondo, rovista e sceglie tra i containers dei loro rifiuti e ne crea nuove silhouettes, protagoniste di un’intera collezione, fatta di riciclo e inventiva avanguardistica.
I grandi e grandissimi brand, da sempre, a ogni nuovo drop modaiolo, si disfano del superfluo, di scarti tessili, ritagli di accessori must-have e lussuosissimi abiti-opera d’arte.
AVAVAV ne ha creato una collezione fatta di patchworks, scacchi, FFF su cappotti e mix-and-match inimmaginabili. Un solo paio di scarpe sfoggia 33% Burberry, 33% Jaquemus, per un risultato 100% AVAVAV.
I rappresentanti di AV a richieste di eventuali disguidi legali, rispondono di essere in grado di affrontarli.
Beate Karlsson, direttore creativo del marchio made in Florence, ha sentito il bisogno di includerli nell’ultima collezione e di salvarli da fine certa, donando ai rifiuti tessili nuova vita e passione modaiola, in piena linea con la vena di produzione e design coscienzioso, alla base degli ideali del marchio, parte di una generazione di designers capaci di compiere scelte responsabili e rispettose dell’industria contemporanea.