Liu Xi, la creativa che tra arte, artigianato e design, lavora la ceramica come un materiale accogliente per raccontare una storia.
Liu Xi è nata nel 1986 nella provincia di Shandong, in Cina. Dopo la laurea presso il Dipartimento di Scultura dell’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino si appropria di nuove formazioni, superfici e materiali iniziando a spingere i confini tecnici ed estetici della ceramica per raccontare l’arte e per sconvolgere le menti e gli assetti, mettendo sottosopra i concetti.
Restia a facili categorizzazioni, l’artista, costantemente libera nei linguaggi, ha adottato la ceramica in diverse occasioni lavorandola in modo impeccabile e innatamente sensuale.
La forma della ceramica segue così un desiderio; le sue creazioni scultoree, infatti, esplorano i temi della sessualità e dell’amore ma anche della libertà e delle costrizioni, dell’identità e della scoperta di sé, della femminilità e della mascolinità.
Nella vita abbiamo vissuto diverse perdite, soffrendo costantemente la vulnerabilità, cercando di trasformarla e riprodurla attraverso il linguaggio della ceramica. Il dolore è bello perché ci dà il potenziale per crescere, quindi qualcosa sta accadendo. Il dolore fa parte della crescita. Nessuno può crescere senza provare dolore.
Liu Xi
Gran parte della produzione artistica, della ricerca e del lavoro che porta avanti è incentrata sulle chiavi di lettura del nostro tempo. Ascolta le urgenze più importanti ed individua i messaggi comunitari con l’idea che siamo tutti autori di un unico destino, canalizzando nelle opere d’arte una possibilità di visione del mondo.
Un’abilità nell’inventare immaginari visivi per indurre alla riflessione, ma anche a un distacco onirico dal mondo. Un universo in continuo mutamento che tratta la materia plastica e la plasma seguendo l’istinto. Una ricerca della purezza della forma che passa attraverso la dedizione all’essenziale, il minimalismo più tribale.
Le sue opere, entrate nelle collezioni pubbliche del New Taipei City Yingge Ceramics Museum di Taiwan, dell’Ajuntament del Vendrell in Spagna, del Museu de Ceramica de L’alcora di Valencia e del Gaya Ceramic Arts Center di Bali in Indonesia, dialogano spesso con lo spazio, intervenendo con elementi installativi o scultorei che ne modificano le strutture architettoniche.