Nato come raccolta di scatti fotografici in cui l’elemento comune è l’acqua, il libro riflette in modo alternativo e concettuale il rapporto che l’uomo ha con la natura, spesso distorto e complesso.
Nata nella Repubblica Dominicana e residente a Barcellona, la copywriter e fotografa Denisse Ariana Pérez è ossessionata dalle parole, dalle persone e dalle immagini, cercando, in ogni suo lavoro, di metterle in relazione tra loro, di farle scontrare e combaciare.
Il suo lavoro cerca di esplorare, esporre e onorare la bellezza.
Essendo nata in un’isola l’acqua, da sempre è presente nella sua vita diventando due anni fa qualcosa di più intimo, un dialogo che le ha permesso, durante un progetto sulla sulla mascolinità africana in cui ha iniziato spontaneamente a scattare i propri soggetti immersi nell’acqua, di cogliere la profondità di questo elemento e la sua capacità di scuotere gli animi dei soggetti.
Essa crea un disagio fisico. L’ansia di trovarsi immersi in balia nelle sue profondità sconosciute e nel cambiamento delle sue maree destabilizza il controllo umano. «Ho tenuto le mani dei miei soggetti, li guidavo nella respirazione, cercavo di farli rilassare e connettere appieno con la natura» racconta Denisse.
Dalle fredde correnti della Scandinavia ai caldi laghi rosa del Senegal. Questo viaggio l’ha messa anche di fronte ad alcune delle realtà e degli aspetti più sconvolgenti dell’inquinamento idrico.
Il progetto fotografico Agua a questo proposito vuole essere una celebrazione, un’esplorazione umana che cattura la relazione vitale e magica tra le persone e l’acqua, nonché un grido d’aiuto che possa smuovere l’indifferenza.
Questi scatti raccontano di una realtà alternativa che fa finalmente i conti con la propria dipendenza.
Continuo a tornare alle scene sull’acqua. Continuo a tornare a laghi, fiumi e oceani. L’acqua può disarmare anche la più armata delle facciate. Diventare tutt’uno con l’acqua non significa correre, ma piuttosto scorrere. E fluire è la cosa più vicina all’essere.
Denisse Ariana Pérez